Reati Associativi - La Legge Antiterrrismo Usata Per Criminalizzare La Ricerca Critica

Negli ultimi anni in Germania l'opposizione politica e il giornalismo di indagine sono stati pesantemente sotto attacco da parte di polizia e servizi segreti. In linea con la tendenza generale all'erosione delle libertà civili in tuta Europa, esacerbata dalla cosiddetta "guerra al terrorismo" e pompata da attività poco limpide dei servizi, molti giornalisti sono stati spiati (v. il bollettino di Statewatch vol. 16 nr. 1), molti manifestanti contro il G8 sono stati criminalizzati (v. il bollettino di Statewatch vol. 17 nr 2), e recentemente anche scienziati sociali con posizioni critiche sono stati accusati di essere parte di una organizzazione terroristica per essersi avvicinati ai movimenti sociali e aver usato parole come "gentrification", "precarizzazione" e "marxista-leninista" nelle proprie pubblicazioni, ritrovate anche in alcune lettere inviate da un gruppo che ha rivendicato una serie di attentati contro auto ed edifici militari nei dintorni di Berlino dal 2001 in poi. Contemporaneamente all'arresto di uno di questi studiosi, tre attivisti sono stati catturati e accusati di aver tentato di dare fuoco a furgoni militari in una zona industriale vicino a Berlino. L'accusa per tutti è quella di essere parte di una organizzazione terroristica. La polizia afferma che facciano tutti parte di un gruppo denominato "militante gruppe" (gruppo militante, da qui in avanti "mg"), ma non hanno saputo fornire prove fattuali di queste affermazioni.

A differenza di precedenti processi anti-terrorismo contro la sinistra radicale e i movimenti, che non hanno visto grande attenzione da parte dei media tradizionali, l'ufficio del procuratore tedesco è stato sommerso di lettere di protesta. Emeriti professori come Mike Davis e David Harvey, nonché istituti universitari come il Centre for Urban and Community Studies o la Education International, hanno chiesto usando parole forti l'interruzione del processo in quanto pericoloso per la libertà di pensiero e di ricerca.

In ogni caso, oltre al preoccupante trend che sta portando le persone a essere perseguite per quello che scrivono, i recenti arresti hanno portano a un dibattito più lungimirante sull'applicazione delle leggi anti-terrorismo ad atti criminali "ordinari". Un giudice della Corte Suprema si è infatti posto questo dubbio e dall'11 ottobre, una sezione penale della stessa corte dovrà decidere se l' "mg" è un gruppo terroristico o meno. In base alla nuova definizione di terrorismo, introdotta in Germania dalla ricezione della normativa europea trasformata in legge tedesca nel 2003, un atto può essere definito terroristico se "minaccia le fondamenta" dell'ordine dello Stato, una definizione che ovviamente lascia parecchio spazio alle interpretazioni. La questione è se gli incendi del "mg", nessuno dei quali ha fatto alcuna vittima o anche solo lontanamente minacciato la vita pubblica, possano essere definiti atti terroristici. La decisione della corte non influirà solo sulla detenzione e i diritti di difesa degli accusati, ma avrà un effetto rilevante sulla definizione di terrorismo in Germania.

I"sospetti": indagini sui movimenti sociali

Secondo i rapporti investigativi, i quattro ricercatori erano sotto indagine almeno dal settembre 2006. Altri tre sono finiti sotto inchiesta dopo due supposti incontri tra Andrej H. e Florian L. nel febbraio e nell'aprile 2007. Nella notte del 31 luglio di quest'anno, Florian L., Alex H. e Oliver R. sono stati fermati mentre guidavano un auto a Brandeburgo, sospettati di progettare l'incendio di veicoli militari nella zona. La polizia li ha fatti accostare, ha spaccato i finestrini dell'auto e ha cominciato a picchiarli, uno di loro mentre era ancora nell'auto con la cintura di sicurezza allacciata, prelevandoli direttamente dal finestrino della macchina. Andrej H., un sociologo dell'Università Humboldt di Berlino e padre di tre figli, ha ricevuto un trattamento meno violento ma ugualmente intimidatorio mentre la polizia perquisiva il suo appartamento e lo arrestava davanti a tutta la sua famiglia alle 7 del mattino. Tutti e quattro gli arrestati, almeno tre dei quali con indosso tutte in stile Guantanamo, sono stati trasportati in elicottero agli uffici del procuratore a Karlruhe la stessa notte, e posti in stato di arresto investigativo. Lo stesso giorno le case di altre tre persone, Matthias B. e due altri ricercatori che scrivono di gentrification urbana e povertà economica e sociale, sono state perquisite e è stato loro notificato un provvedimento di indagine circa la partecipazione a un'organizzazione terroristica.

Dopo tre settimane di isolamento in cella per 23 ore al giorno, con praticamente nessuna possiblità di vedere avvocati o famigliari, Andrej H. è stato rilasciato per decisione del giudice. Il mandato di arresto è ancora valido però, in attesa della decisione sull'appello del pubblico ministero contro la sua scarcerazione che sarà presa dalla Corte Federale di Giustizia in ottobre. Florian L., Alex H. e Oliver R. restano tuttora in prigione, nelle stesse condizioni descritte poco sopra, che le autorità possono usare sulla base della legge anti-terrorismo. A parte le stringenti condizioni detentive, i diritti di difesa dei tre attivisti sono gravemente limitati e il contatto con i loro avvocati avviene solo attraverso una finestra di plexiglas, mentre la loro corrispondenza è totalmente monitorata. (v. sotto).

Le procedure in caso di articolo 129a - considerati i gruppi che esse hanno preso di mira e la natura delle accuse (minaccia all'ordine dello Stato) - sono motivate da ragioni politica (v. sotto). Il contesto politico e l'ideologia degli accusati è quindi centrale nel ragionamento relativo all'accusa. Per comprendere le presenti indagini è quindi necessaria una menzione del background politico degli accusati. I quattro "ricercatori attivisti" sono tutti stati coinvolti nel movimento dissidente della Germania dell'Est critico nei confronti del sistema politico del dissolto stato orientale. Tre degli accusati sono stati membri del comitato editoriale dell'ultimo giornale anticonformista e dell'unico forum di pubblico dibattito dei movimenti di sinistra della germania Est, the Telegraph (http://www.telegraph.ostbuero.de/)

Dopo il crollo del blocco comunista e la transizione al capitalismo in Germania Est, tre di loro sono stati coinvolti in ricerce e azioni contro i processi di "gentrification" (ovvero la sostituzione della popolazione dei ceti meno abbienti con gente di ceto medio e alto in zone "strategiche" della città, attraverso il rialzo dei prezzi immobiliari). In particolare alcune porzioni orientali di Berlino sono state oggetto di un ampio progetto di ristrutturazione con effetti devastanti per le famiglie con meno reddito, il tutto guidato dalle dinamiche di privatizzazione introdotte dopo la riunificazione. Gli studi condotti su questa transizione, però, non sono stati solo di natura accademica, ma mirati a un cambiamento sociale attraverso l'organizzazione di comitati di vicinato che hanno preso il nome di "We will al stay" (Resteremo Tutti, ndt), di cui due degli accusati hanno fatto parte. Inoltre le ricerche condotte da uno degli accusati hanno mostrato che più del 50% dei 140.000 abitanti del distretto in ristrutturazione di "Prenzlauer Berg" avevano abbandonato l'area, giungendo alla conclusione che il progetto "si opponeva diametralmente alle politiche del consiglio comunale e distrettuale che afferma di puntare a riabilitare e conservare le attuali strutture sociali". I fondamenti scientifici di questo ragionamento, che illustrano effettivi sviluppi sociali ed economici, sono stati pesantemente criticati dagli attivisti e dai residenti al tempo, generando un grande dibattito politico.

Per associazione, il pubblico ministero sta ora costruendo un nesso causale tra la sostanziale ideologia anti-capitalista degli accusati e le pratiche militanti dell' "mg". Il costrutto della pubblica accusa segue più o meno questa linea: i quattro accusati sono leader intellettuali del "mg", gli altri tre formano il braccio operativo dell'organizzazione. L'ipotesi è tutta fondata su due supposti incontri mesi prima dell'arresto tra Andrej H. e Florian L. L'accusa non è minimamente turbata dal fatto che non si sappia di cosa hanno parlato i due, ma anzi afferma che la ragione della fallita intercettazione del contenuto è la prova stessa della tesi accusatoria: i due infatti avrebbero lasciato a casa i telefoni cellulari quando si sono incontrati, un comportamente chiaramente cospiratorio e quindi sospetto, proprio di attività criminali e in questo caso, terroristiche.

Le basi legali: i molti usi della legislazione anti-terrorismo

La legge anti-terrorismo usata in questo caso è l'articolo 129a del codice penale tedesco, introdotta dal Parlamento nell'agosto 1976 per affrontare il problema della RAF. L'articolo criminalizza la partecipazione, la promozione e l'appoggio a organizzazione terroristiche, più che gli atti criminali in sé, rendendo quindi fondamentale la costruzione di una organizzazione terroristica come prerequisito per l'uso di questo reato da parte di una pubblica accusa. Dato che si tratta di un "reato associativo", un individuo può essere perseguito e punito per tutti i reati commessi dall'organizzazione della quale è parte, anche se non viene provato che sia coinvolto direttamente in nessuno di essi. Inizialmente per definire terroristica una organizzazione era necessario che essa commettesse o preparasse reti come omicidi, rapimenti o attentati dinamitardi, ma questa lista con l'andare del tempo è stata allungata parecchio. Fino al 2003 la definizione di "terrorismo" era completamente assente dai testi di legge.

L'articolo 129a è stato usato tradizionalmente per criminalizzare i movimenti di sinistra. Nel 1870 l'allora Imperto feudale usò l'articolo 128 (divieto di organizzazioni clandestine) e l'articolo 129 (divieto di organizzazioni considerate "nemiche dello Stato") per criminalizzare il Partito Social Democratico. Nei primi del Novecento simili misure furono prese contro comunisti e socialisti, criminalizzando la loro promozione mediante volantini come "preparativi di tradimento". Dopo l'era fascista, il Partito Comunista fu vietato grazie a una nuova legge penale, seguita dall'introduzione dell'articolo 129a nel 1976.

l nucleo fondamentale dell'articolo è il suo stato di emergenza che ne garantisce la possibilità di sospensione dei diritti civili di base protetti sotto la normale legislazione penale e procedurale. La detenzione è un elemento centrale dell'articolo, dato che i sospetti sono tenuti in prigione per mesi o addirittura anni in attesa di giudizio, senza alcuna indicazione di che cosa siano in pericolo di fare. Padri di famiglia con un impiego stabile e perfettamente integrati nella struttura sociale, per esempio, possono essere tenuti in prigione sulla base di prove inesistenti, sicuri dell'accondiscendenza normalmente accordata dai giudici alle pubbliche accuse. I diritti di visita sono praticamente inesistenti: i sospetti sono tenuti in isolamento per 23 ore al giorno, gli è permesso rivecere solo una visita alla settimana, e anche gli avvocati devono parlare ai loro assistiti attraverso un vetro antiproiettile. Spesso i sospetti sono tenuti in prigioni lontane dalle proprie case, rendendo quasi impossibile per amici e parenti le visite. Il diritto alla difesa viene pesantemente limitato, dato che gli avvocati non hanno accesso agli atti di indagine, rendendo la preparazione della difesa dei loro assistiti parecchio complessa, come anche il fatto che la corrispondenza dell'arrestato è totalmente sotto il controllo del giudice.

Nel 1987 la lista dei reati che potevano essere commessi con finalità terroristiche è stata estesa per includere: interruzione di tratte ferroviarie, navali o aeree al fine di interrompere il trasporto di armi; blocchi stradali durante uno sciopero; "interruzione di pubblico servizio" (es: segare un palo della luce); distruzione di edifici pubblici o di veicoli della polizia o dell'esercito. Nel 2002 è stato introdotto l'articolo 129b che estende le misure anti-terrorismo a organizzazioni che sono attive solo al di fuori della Germani ma che sono appoggiate o sostenute da residenti sul suolo tedesco. L'articolo è pensato sostanzialmente per agire contro le organizzazioni islamiche, ma può essere applicato a tutti i movimenti di solidarietà che coinvolgano organizzazioni denominate come terroristiche. Nel 2003 la definizione europea di terrorismo è stata introdotta nell'ordinamento tedesco: perché sia applicabile i reati commessi per loro natura devono:

poter seriamente danneggiare un paese o una organizzazione internazionale se commessi con il fine di intimidire seriamente un popolo, o di indebitamente condizionare un Governo o una organizzazione internazionale nel fare o non fare un determinato atto, o seriamente destabilizzare o distruggere le strutture di base politiche, sociali, costituzionali o economiche di un paese o di una organizzazione internazionale (1)

Nel 1989 è stata introdotta la Crown Witness Regulation che offre la possibilità agli accusati di patteggiare uno sconto di pena di fronte alla delazione incriminante altre persone, in pratica introducendo il pentitismo anche in Germania come in Irlanda del Nord (2).

E' evidente che l'opposizione politica continua a essere criminalizzata in Germania grazie all'uso di questa legislazione: negli ultimi 30 anni tra 5.500 e 6.000 indagini preventive sono state realizzate dalla polizia sulla base dell'articolo 129a, anche contro anonimi. Circa 20.000 persone sono state affette dalle procedure dell'articolo 129a, come sospetti o come parenti e amici di sospetti. Nonostante i dati esatti non siano registrati e possano solo essere dedotti da risposte a varie interrogazioni parlamentari, vari avvocati stimano che tra il 1980 e il 1989 ci siano state oltre 3.000 indagini, e da allora almeno 200 indagini all'anno. La maggior parte di queste operazioni riguarda il sostegno e la promozione di una organizzazione, non la partecipazione diretta. Secondo i dati ufficiali, in media solo il 5% delle indagini avviate grazie all'articolo 129a portano a una incriminazione, anche se quest'anno la cifra è ancora più bassa, attestandosi intorno al 3%. Lo stesso indice nelle normali indagini penali è del 50%. In altre parole, nel 95% dei casi, i processi vengono archiviati per insufficienza di prove (2).

L'esperienza accumulata in 30 anni di uso dell'articolo 129a ha mostrato che le perquisizioni casalinghe portano al sequestro a lungo termine di file, computer, hard disk e rubriche; le intercettazioni telefoniche spiano le relazioni e la vita di intere scene sociali, realizzando profili e mappature di tutti i dintorni dei movimenti; infine gli attivisti sono stati costretti a spendere soldi e anni della loro vita in lavoro gratuito e volontario per fare fronte a questi disegni repressivi e alle necessità di difesa legale. Rolf Gössner, presidente della International Human Rights League, ha riassunto così l'uso dell'articolo 129a:

"Per le autorità inquirenti non è determinante se l'indagine effettivamente arriva a giudizio e quindi si trasforma in una condanna. Per loro l'indagine stessa è molto più significativa. Con il complesso di poteri speciali innescati dall'uso dell'articolo 129a, hanno a loro disposizione strumenti pratici per accedere a determinate scene che altrimenti sarebbero per loro inaccessibili, per intercettare le loro strutture comunicative oltre il livello individuale, per raccogliere dati e formulare sociogrammi di resistenza che non verranno usati solo per ragioni repressive, ma principalmente per fini preventivi e operativi. Le conseguenze di questa strategia di criminalizzazione sono l'intimidazione del movimento, la desolidarizzazione e la deterrenza." (4)

E' quindi corretto dire che più che uno strumento per apprendere i criminali, la legge anti-terrorismo tedesca è usata non solo come elemento di spionaggio, ma come strumento di danneggiamento e criminalizzazione dei movimenti di opposizione.

La costituzione di un gruppo terroristico

L'intero costrutto legale intorno al terrorismo verrà presto messo alla prova da questo caso. Il giudice che presiede la terza sezione penale della Corte Federale di Giustizia, responsabile per la sentenza circa l'appello del procuratore sulla liberazione preventiva del sociologo Andrej H., ha deciso che non solo la detenzione andava interrotta ma che l'applicazione delle misure anti-terrorismo dell'articolo 129a dovevano essere verificate alla luce di questo caso, mettendo in discussione anche le indagini relative e l'inchiesta. Florian L., Axel H. e Oliver R. sono accusati di aver attaccato un detonatore incendiario ad alcuni mezzi dell'esercito parcheggiati nella zona industriale di Brandeburgo. Questo supposto tentativo di attentato incendiario, secondo la polizia, mostra chiare somiglianze con una serie di attacchi incendiari contro auto e edifici portati a termine dal "mg", che si autodefinisce social-rivoluzionario, comunista e anti-imperialista. Secondo il sito dell'ufficio federale di indagini criminali (Bundeskriminalamt, BKA) il gruppo ha rivendicato 10 attacchi incendiari dal 2001 - alcuni giornali ne riportano più di 20 - contro auto della polizia e dell'esercito, e contro edifici, come gli uffici dell'erario e collocamento o una stazione di polizia di Berlino. L'incendio di auto è diventato in effetti uno sport popolare nell'area di Berlino negli utlimi anni, con 91 macchine, di solito di lusso, colpita nell'ultimo anno (Die Zeit, 23.8.07); un sito è stato addirittura realizzato per tenere aggiornata la lista delle auto prese a bersaglio (5). Gli autori di questi roghi, però, come anche l'identità dell' "mg" rimane un mistero, e considerata anche la scarsa attenzione data dalle pubblicazioni e dai progetti dei movimenti alle azioni del gruppo, anche abbastanza insignificante nel contesto della scena tedesca.

Nonostante le indagini della polizia datate oltre un lustro, che includono anche una serie di perquisizioni delle abitazioni di manifestanti contro il G8 nei primi mesi del 2007 asseritamente inserite nella cornice dell'indagine contro l' "mg", non ci sono stati risultati concreti in relazione al gruppo e ai suoi presunti roghi. I tre arrestati sono stati suppostamente colti in flagranza, mentre cercavano di mettere un congegno incendiario su un veicolo dell'esercito. La relazione con il "mg" è dedotta dal tipo di reato (tentato incendio) e dal momento del tentativo (la notte). Il costrutto della polizia circa la partecipazione all'organizzazione si basa sostanzialmente su questo, e sul fatto che alcuni degli accusati si conoscessero tra loro. E' probabilmente la totale assenza di prove che ha spinto la polizia a usare le misure anti-terrorismo per realizzare questi ultimi arresti, dato che le prove contro i quattro sociologi sembrano essere solo le loro pubblicazioni.

Niente prova ma colpevole per associazione

Nei faldoni della polizia visti dalla difesa fino ad ora non ci sono prove contro Andrej H., Mathias B. e gli altri due ricercatori che mostrino che essi siano coinvolti in qualsiasi modo negli attacchi dell' "mg". Nonostante questo tutti e quattro sono accusati di fare parte di una organizzazione terroristica "in associazione". La BKA ritiene che la loro scelta di determinate parole nelle loro pubblicazioni, quali "riproduzione", "prassi politica", "gentrification" e "Marxista-Leninista", li renda non solo "capaci intellettualmente" di aver redatto i "complessi testi del 'militante gruppe'", ma il loro contatto con le università darebbe loro la possibilità di accedere alle biblioteche d'istituto, che potrebbero essere "usate per realizzare le ricerche necessarie alla scrittura dei testi del 'militante gruppe'". Uno degli accusati è ritenuto un membro dell'organizzazione perché ha scritto un articolo su una conferenza in cui gli intervenuti hanno parlato di un attacco del 1972 della RAF che è stato menzionato anche dal "mg" qualche mese prima.

Il legame tra il circolo di accademici di sinistra e uno dei tre arrestat, che al momento serve come prova della "appartenenza" all'organizzazione, è un incontro avvenuto tra Andrej H. e Florian L., che la BKA dichiara essere stato a fini di cospirazione, considerata la dimenticanza di Andrej del proprio cellulare a casa. Inoltre il coinvolgimento di Andrej nell'organizzazione delle proteste contro il G8 durante l'estate del 2007 è considerato da parte della polizia prova di estermismo di sinistra.

Il tentativo da parte della polizia di appicciare l'etichetta di estremismo alle diverse proteste contro il G8 è cominciata nel 2005. Il "mg" è stato usato come giustificazione per perquisire le case di alcuni organizzatori all'inizio del 2007, senza trovare alcuna prova. Nonostante questo, la polizia ha continuato a usare le proteste contro il G8 per costruire una apparente indagine in relazione al "mg". Inoltre l'uso della dimenticanza del proprio telefono a casa come prova di supposta evasione della sorveglianza è un modo del tutto nuovo di vedere "l'onere della prova", anche nel caso di un processo per terrorismo. Le basi di prova sono state descritte come "legalmente deboli e politicamente pericolose" dalla difesa.

Proteste Internazionali

Nonostante le misure dell'articolo 129a siano diventate una politica abbastanza comune contro i movimenti politici tedeschi, questa volta la legge potrebbe essersi spinta un po' oltre. Il tentativo di polizia e politici di criminalizzare le mobilitazini contro il G8 dal 2005 in poi sono fallite clamorosamente grazie a un ampio sostegno civile in favore dei manifestanti e degli organizzatori (vedi il bollettivo di Statewath vol 17 nr 2). Proteste spontanee si sono avute subito dopo gli arresti, con manifestazioni e azioni di solidarietà non solo in Germania ma anche in altre parti d'Europa. Si è subito formata una "Coalizione per la Fine Immediata della Sezione dei Processi per 129a e per il Rilascio degli Accusati", che mantiene un sito web dedicato alle informazioni circa i casi relativi all'articolo 129a e alla loro copertura nei media (v. http://www.einstellung.so36.net/en/), e il Partito dei Verdi ha deciso di porre la questione in Parlamento. Inoltre:

"più di 3000 studiosi di università e organizzazioni accademiche di tutto il mondo, insieme ad attivisti e organizzatori, hanno firmato una lettera aperta di protesta contro gli arresti e una richiesta di rigetto della sezione 129a. Una risoluzione molto forte della Associazione Americana di Sociologia è stata votata al loro meeting annuale a New York a metà agosto; una protesta è stata realizzata all'International Critical Geography Group; e un'altra lettera di protesta è stata formalizzata recentemente da un incontro di studiosi sociali a Vancouver. Due Accademici amercani residenti in Gran Bretagna hanno descritto le accuse e la detenzione come una "Guantanamo tedesca"." (6)

Un caso esemplare: terrorismo e democrazia

Il risultato di questi casi sarà interessante anche perché potrà testare i limiti della legislazione anti-terorrismo, nota per la sua assenza di confini e applicabilità. Dall'inizio nelle dichiarazioni della ampia campagna di solidarietà con gli accusati l'abolizione dell'articolo 129a è diventata uno degli elementi rivendicativi centrali. Dalla sua costituzione nel 1976 i gruppi che difendono le libertà civili e gli attivisti poliici hanno puntato il dito contro la natura antidemocratica della legge anti-terrorismo e dei suoi effetti distruttivi sui movimenti sociali, sulla libertà di espressione e sul sistema di giustizia penale nel suo insieme. Delineando gli effetti della legge anti-terrorismo nell'Irlanda del Nord, Paddy Hillyard afferma che le leggi inglese ed europea contro il terrorismo avranno un effetto disastroso sulla società civile, senza ridurre in alcun modo l'attività terroristica, e nel caso dell'Irlanda del Nord ha addirittura portato a una crescita dei livelli di violenza impedendo seriamente un compromesso politico.

Tutte le misure anti-terrorismo condividono alcuni elementi chiave delle leggi di emergenza: le organizzazioni sono vietate; si introducono accuse penali definite in maniera vaga come; la libertà di parola circa queste organizzazioni è limitata; si favorisce l'uso di pentiti e informatori per raccogliere notizie sui movimenti. In questo senso si formano ue sistemi di giustizia paralleli anche se interrelati: quello per i sospetti di attività terroristiche e quello per i "reati comuni". Questi mondi paralleli confliggono sul terreno delle pratiche quotidiane di polizia e magistratura, minando i principi democratici di base che dovrebbero proteggere i cittadini dal potere incontrollato dello Stato:

"Lo sviluppo di un distinto sistema giuridico penale per affrontare la violenza politica ha corrotto i meccanismi della ordinaria giustizia penale in tre modi. In primo luogo i poteri e le misure relative ad esempio ai tempi di detenzione garantiti dalle leggi anti-terrorismo sono stati incorporati nella normale legislazione penale. In secondo luogo, la legislazione anti-terrorismo è stata usata costantemente per affrontare situazioni relative a normali condotte penalmente rilevanti. In terzo luogo, tutto il sistema giudiziario è risultato screditato dall'uso arbitrario dell'espediente politico al posto della legge, con la magistratura nordirlandese incapace di difendere l'indipendenza della legge di fronte alla politica." (7)

Anche se ci sono significative differenze tra la situazione di guerra civile in Irlanda del Nord e gli abusi contro i diritti umani degli attivisti politici nell'attuale situazione politica tedesca, le osservazioni generali citate sopra rimangono valide anche per quest'ultimo contesto. Sarà interessante osservare se la magistratura sia disposta e capace di difendere la propria indipendenza in questo caso. Diversi professori di diritto hanno chiesto una interpretazione restrittiva dell'articolo 129a, da applicare solo quando "lo Stato nel suo insieme" è minacciato, per esempio, da "ampi attacchi ai rifornimenti energetici" e non dall' "incendio di singoli veicoli", come nel caso attuale. Alcuni giudici hanno commentato che l'attuale legislazione esclude atti che "meramente subordinano conseguenze senza significativi effetti". (8).

Sorprendentemente l'attuale Ministro della Giustizia, Brigitte Zypries, si è spinto oltre nella sua delimitazione della definizione di terrorismo. Quando le è stato chiesto quali attacchi terroristici potrebbero minacciare le fondamenta democratiche dello stato tedesco, ha risposto: "un attacco come quello del 9/11 sarebbe una terribile tragedia, ma rimarrebbe un atto criminale e non metterebbe in discussione l'esistenza del nostro Stato". (Der Spiegel no. 39/2007, 24.9.2007).

Anche ignorando l'assenza di prove circa il legame degli accusati con il "mg", secondo questa affermazione e le attuali prove circa l'accusa, il gruppo in questione non sarebbe neanche considerato un'organizzazione terroristica.

Tutte le informazioni relative al caso sono a disposizione sul stio della campagna Termine Immediato per i 129a: http://einstellung.so36.net/en. La campagna ha bisogno di donazioni e sostegno economico per continuare nel suo lavoro solidale contro la repressione



Fonti:

(1) Council Framework Decision of 13 June 2002 on combating terrorism, OJL 164/3, 22.6.2002

2) "The 'War on terror' - Lessons from Northern Ireland" (2005) by Paddy Hillyard, Statewatch Bulletin, vol 15 no 5.

(3) Der Terror-Paragraph - 1976 trat der Strafrechtsparagraph 129a in Kraft: eine juristische Mehrzweckwaffe (2006) by Heinz Jürgen Schneider, junge Welt, 18.8.2006.

(4) see above

(5) http://www.brennende-autos.de/

6) German GWOT Misfire, by Neil Smith, The Nation, 24 September 2007, http://www.thenation.com/docprint.mhtml?i=20070924&s=smith

(7) Paddy Hillyard, Statewatch Bulletin, vol 15 no 5.

(8) Der Spiegel, 27.08.2007, http://einstellung.so36.net/de/ps/221